Ospedali sotto attacco: la ricerca di UniTo e Sham

UniTo e Sham collaborano nella prima ricerca italiana sul cyber risk in ambito sanitario

Coinvolte nella ricerca l’Università di Torino e Sham-Gruppo Relyens che pubblicano il white paper “Cyber Risk in Health Facilities: A Systematic Literature Review“. Un team di ricercatori tutto italiano, per la prima volta in questo ambito.

In base a quanto riscontrato nel corso dello studio, il 59% delle strutture in ambito sanitario vede il cyber risk come priorità. Un altro 30% lo vede come parzialmente prioritario.

A questa attenzione rilevante da parte delle strutture sanitarie non corrisponde però un livello di sicurezza elevato, con misure di sicurezza concretamente adottate che stentano ad essere adeguate.

 

LE STRUTTURE E I PROFESSIONISTI COINVOLTI

Oggetto dello studio sono state per il 70% strutture di sanità pubblica, per il 30% strutture private le cui dimensioni  variavano da meno di 250 posti letto a oltre i 750. Sono state analizzate le risposte di 68 professionisti sanitari che operano in 14 regioni italiane.
I professionisti intervistati ricoprivano ruoli quali Risk Manager, Responsabile Qualità, DPO (Data Protection Officer), CISO (Responsabili della sicurezza informatica), Responsabili dell’Ingegneria Clinica e infine Direttori Sanitari e Generali.

 

I RISULATI

Dalle analisi emerge che il 24% delle strutture sanitarie prese a campione dichiara di aver subito almeno un cyberattack, nell’11 per cento dei casi si è trattato di un attacco di tipo ransomware e per oltre un terzo dei casi da accessi abusivi e non autorizzati alle informazioni.

È da sottolineare come, in questi ambiti,  un attacco informatico riuscito, possa potenzialmente coinvolgere dati sanitari. I dati sanitari essendo dati particolarmente sensibili meritano una tutela più ampia e devono essere infatti coperti da maggior protezione. Si pensi al rischio e il danno che subirebbe un paziente nel caso in cui i propri dati venissero non solo asportati ma modificati o resi indisponibili alla struttura che ne cura la salute.

La rilevanza di un adeguata sicurezza per le strutture sanitarie appare quindi ancor più evidente a seguito di questo studio che mette in evidenza come ospedali, case di cura e in generale strutture che si occupano della nostra salute possano diventare bersagli.

 

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