La Certificazione Verde ora disponibile. Sconsigliata la pubblicazione sui social o online
La Certificazione Verde che tutti aspettavano è arrivata. Disponibile attraverso il sito del Governo con autenticazione SPID o CIE. Oppure disponibile accedendo al Fasciolo Sanitario Elettronico. O ancora tramite App Immuni o App IO.
Il Garante per la protezione dei dati personali avverte però di evitare la pubblicazione del Green Pass online e soprattutto nei social.
PERCHÉ EVITARE LA PUBBLICAZIONE?
Il Garante specifica che il QR-code presente nella certificazione verde è una “miniera di dati personali“. Contiene infatti informazioni relative alla persona che non sono visibili ad occhio nudo ma sono leggibili da chiunque.
Le informazioni contenute nel QR-code infatti sono:
- chi siamo
- se ci siamo vaccinati
- quando ci siamo vaccinati
- quante dosi abbiamo fatto
- la tipologia di vaccino somministrata
- se abbiamo avuto il COVID-19 e quando lo abbiamo avuto
- se abbiamo fatto un tampone
- quando lo abbiamo fatto
- l’esito del tampone
Da questo elenco si intuisce quanto questi dati siano preziosi e quindi quanto sia fondamentale proteggerli. Ecco perché il QR-code deve essere mostrato esclusivamente alle forze dell’ordine. Inoltre deve essere letto solamente attraverso l’apposita app del Governo “VerificaC19”.
COSA VEDE VerificaC19?
È importante sottolineare che l’app in questione permette al verificatore di visualizzare solamente:
- se si è in possesso o meno del Green Pass,
- se questo è valido
e soprattutto come l’app del Governo non conserva nessuna informazione recepita dal QR-code.
COSA SUCCEDE SE PUBBLICO IL QR?
Il Garante ci avverte che nel caso di pubblicazione, una serie di dati particolari potrebbero circolare liberamente nel web, finendo per divulgare una serie di informazioni che sarebbe invece meglio tenere al sicuro.
Ad esempio, potrebbe emergere dal QR che una persona ha patologie incompatibili con la somministrazione del vaccino, oppure che è contraria alla vaccinazione. Potendo così creare discriminazioni.
Esistono inoltre altri due pericoli in agguato. Per prima cosa questi dati strettamente personali contenuti nel QR, potrebbero essere utilizzati per rubare l’identità dell’individuo e compiere atti illeciti a suo nome. Infine, facendo circolare liberamente i QR-code e le sue informazioni, ciò potrebbe aprire la strada a un mercato di QR-code falsi che andrebbero ad inficiare la campagna dei Green Pass.