Il CNIL ha comminato una pesantissima sanzione di 50 milioni di euro al colosso americano, le contestazioni riguardano la mancata di chiarezza ed adeguata informativa per gli utenti e l’attività di marketing mirato effettuata in assenza del consenso degli interessati stessi.
Per la prima volta viene utilizzata la possbilità di superare i tetti sanzionatori previsti dal GDPR commisurando la sanzione al fatturato del gruppo del soggetto sanzionato.
Il CNIL ha reso pubblico il provvedimento.